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L’allontanamento dal nido viene effettuato allo scopo di tutelare la salute del bambino e della comunità in cui è inserito.
Le educatrici sono tenute ad allontanare il bimbo dal nido nei seguenti casi:
- febbre superiore a 38.5° interna (e cioè 38° esterna)
- dopo 2 o più episodi di vomito
- dopo 3 o più scariche di dissenteria
- sospetta congiuntivite con occhi arrossati e secrezione purulenta
- esantema di esordio improvviso e non motivato da patologie preesistenti
In tutti questi casi il genitore dovrà venire tempestivamente a prendere il proprio figlio al nido. Normalmente è cura delle educatrici avvisare telefonicamente un genitore anche quando la febbre è più bassa o di fronte ad episodi anche isolati di vomito, a titolo informativo.
Non viene ammesso al nido un bimbo o bimba che abbia già febbre e/o presenti in modo evidente i sintomi suddetti.
In caso di assenza per malattia infettiva i genitori sono tenuti a darne comunicazione alle educatrici, le quali informeranno le altre famiglie mediante avviso in bacheca (mantenendo naturalmente il riserbo rispetto al nome del bimbo o bimba malato).
Al rientro del bimbo al nido a seguito di un’assenza per malattia esantematica o infettiva e comunque dopo 5 giorni di assenza (compresi sabato e domenica) è necessario presentare il documento di autocertificazione in cui il genitore dichiara di essersi attenuto alle prescrizioni del medico curante e di poter garantire che il bimbo o bimba è nelle condizioni di poter riprendere la frequenza.