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La Mansarda è una tipologia di servizi vuole riproporre, nel contesto territoriale di Cardano al Campo una soluzione abitativa di convivenza per persone con disabilità già sperimentata da tempo in alcune città e da noi iniziata nell’anno 2005 con la struttura situata all’ultimo piano dell’edificio di via Carreggia 28/a.
Si tratta più precisamente di unità di offerta sviluppate in appartamenti o case che garantiscano assistenza di base e accompagnamento educativo, oltre che eventualmente quello psicologico, con progetti mirati.
Le stesse strutture potranno essere utilizzate anche attraverso il sistema del “letti di sollievo” che potranno essere organizzati per ogni singola struttura nel relativo regolamento.
Questi alloggi, insieme all’altro servizio di tipo residenziale gestito dalla nostra cooperativa sul territorio di Cardano (comunità alloggio per disabili gravi e gravissimi), vogliono divenire anche un’offerta di servizi per le famiglie delle persone con disabilità al fine di mostrare alle stesse che esistono diverse possibili risposte al “problema” del “dopo di noi” e anche “durante il noi”: riteniamo che sia bene affrontare le paure e prendere decisioni che favoriscano la maggiore autonomia possibile e il benessere della persona con disabilità e dei suoi familiari.
Si intende anche favorire il mantenimento e promuovere l’inserimento delle persone all’interno della realtà locale, comunale, parrocchiale e di volontariato.
Dunque, volendo sintetizzare, si intende dare la possibilità a persone disabili adulte di emanciparsi dalla propria famiglia d’origine ma anche di continuare a vivere in un ambiente di tipo familiare/comunitario , nel contesto sociale e urbano, con l’intervento di personale qualificato limitato alle effettive necessità.
Gli interventi di base e quelli assistenziali vengono definiti per ogni alloggio in base alle dimensioni abitative e al numero di utenti presenti. Per ogni alloggio poi si possono definire interventi integrativi assistenziali anche in base alla gravità dei singoli utenti. Crediamo che:
a) l’alloggio di convivenza assistita costituisca una buona soluzione abitativa per gli utenti, perché permette loro di ricevere assistenza adeguata ai bisogni individuali; acquisire autonomia dalla famiglia d’origine; restare radicati nel contesto sociale di appartenenza; coltivare e sviluppare relazioni affettive; Nel caso di utilizzo dell’alloggio con la formula dei cosiddetti “letti di sollievo” si intende dare una risposta ad un bisogno sempre più presente nel territorio.
b) insieme alla Comunità Alloggio per persone con disabilità grave e gravissima possa entrare a far parte di un ventaglio di possibili risposte alla domanda che tutte le famiglie di persone disabili si pongono: “che sarà del nostro caro durante noi e soprattutto dopo di noi?”. Crediamo che se questi servizi saranno accoglienti, ben organizzati, disponibili ad adattarsi alle esigenze individuali degli utenti, se saranno accolti dalla comunità locale in modo positivo (così che per es. ci siano momenti di festa e di incontro aperti a tutti all’interno delle nostre strutture e che i nostri ospiti siano invitati a partecipare a momenti comunitari all’esterno di quella che diventa la loro casa), se oltre al personale qualificato saranno arricchiti dalla presenza di volontari, allora anche le famiglie delle persone con disabilità potranno avere fiducia e maturare la consapevolezza che il “durante e il dopo di noi” non è un problema che grava solo sulle loro spalle, ma che la comunità si è “attrezzata” per contribuire a dare una risposta;
c) la comunità locale, se adeguatamente sensibilizzata, invitata e coinvolta, abbia le risorse e il desiderio non di “ghettizzare” il disabile e la sua famiglia, ma di instaurare relazioni capaci di non far prevalere il senso di solitudine e di frustrazione.